Residenza d’epoca nel cuore della Sicilia occidentale, tra Trapani, Erice e Marsala
Villa Immacolatella, storica tenuta della Famiglia Curatolo, prende il nome dall'antica chiesetta rurale dedicata alla Madonna dell'Immacolata. Le sue origini risalgono agli inizi del ‘700, come testimoniano i portali realizzati in pietra tufacea locale. Nella seconda metà dell'800 il Barone Melchiorre Curatolo Saura Duca di Castelmonte volle trasformare il baglio in una delle sue residenze di campagna. Oggi la tenuta è stata convertita in una moderna azienda multifunzionale dal Barone Giovanni Emanuele, Agronomo Paesaggista e professore Universitario, dalla moglie Anna con la collaborazione dei figli Davide, Maria Luisa e Roberto.
Un’antica residenza nobiliare di campagna tra Ulivi e Vigneti, perfettamente conservata. Un museo dell’agricoltura, una cantina storica, un meraviglioso giardino delle delizie, il giardino dedicato alla Madonna Immacolata, due Suite esclusive per gli ospiti. Visitare questa tenuta diventerà un viaggio nel tempo e nella storia della Sicilia , scoprirete un luogo magico per grandi e piccoli eventi.
La chiesetta della Madonna dell’Immacolata
La chiesetta rurale della Madonna dell'Immacolata risale ai primi del '700, così come risulta dal censimento dell'arcivescovato di Mazara del Vallo in cui ne viene riportato l'affidamento ad un sacerdote per celebrare messa.
I due olivi secolari ancora oggi segnano l'ingresso originario verso cui si dirigevano i Fedeli per la messa del mattino.
Gli affreschi all’interno della Chiesetta raffigurano le piante che rappresentano le virtù della Madonna, così come riportato nella Litania dell’Immacolata.
Le stesse piante sono state scelte per arredare il giardino.
Tra queste vi è anche un antico Olivo con due tronchi appaiati che ricorda un aneddoto cretese: si racconta che a Creta, 200 anni prima di Cristo, gli olivi crescessero con i tronchi appaiati come premio alla devozione di due umili sposi cretesi che lodavano la divinità:
"con l'olivo e l'acqua delle fonti abbiamo quanto ci serve: ombra per l'estate, legna per l'inverno, frutti serbativi , olio per condire cibi e per far luce".
Forse è stata proprio questo racconto che ha illuminato il nostro progetto oggi rivisitato alla scoperta del "genius loci" in cui ogni intervento realizzato sembra sia stato suggerito dal senso, dal significato e dalla scoperta di ogni singolo elemento ritrovato.